Sarà capitato anche a te di visitare un’azienda e di notare una strana energia. S’incrociano persone demotivate che si muovono come se avessero i riflessi alterati, o meglio rallentati, con lo sguardo rivolto verso il basso e verso se stessi, come se il loro dialogo interno fosse andato in loop su pensieri, appunto demotivanti. E infatti è proprio così. Chi ha pensieri positivi è aperto verso l’esterno e si muove in modo energico.
I collaboratori demotivati invece, sono persone che si muovo con cautela, con il timore di sbagliare e per il timore di essere ripresi, limitano l’azione come se la ridotta azione comportasse una riduzione proporzionale degli errori. Non è così, lavorare con il timore di commettere errori, aumenta la probabilità di commetterli. Oltre che produrre un collaboratore infelice e quindi, molto probabilmente, un imprenditore infelice.
Dico cose che potrebbe dire chiunque, perché sono sotto gli occhi di tutti, ci vuole solo buonsenso. E allora perché così tanti imprenditori sembrano fare finta di non rendersene conto? Molti imprenditori si lamentano, a ragione, che il costo del lavoro in Italia è ormai insostenibile. Se il costo del lavoro è quasi insostenibile, quanto costa pagare collaboratori che diventano scarsamente produttivi perché demotivati. Sto parlando di PMI, di aziende nelle quali, si possono ottenere risultati e cambiamenti in pochi mesi se solo l’imprenditore lo volesse.